I ritratti di musicisti di padre Martini

Exemple

I ritratti di musicisti di padre Martini

La collezione di ritratti di musicisti del padre Giambattista Martini

Intorno al 1770 il nostro padre Giambattista Martini (1706-1784) avviò nel convento di San Francesco in Bologna una raccolta di circa 300 ritratti di musicisti, contemporanei e del passato. Le notizie sulla formazione di questa collezione non sono molte. Dal prezioso carteggio di lettere che Padre Martini tenne con diversi personaggi dell’epoca, musicisti che erano stati suoi allievi a Bologna, membri dell’Accademia Filarmonica, teorici di musica, compositori, nobili, illustri intellettuali, maestri di Cappella, custodi di conventi francescani, si è evidenziata una complessa rete di informatori e di intermediari che si occupavano di reperire i ritratti da lui desiderati.

Molti di questi (Aaron, Artusi, Banchieri, Bottrigari, Frescobaldi, Merulo, Tartini, Willaert, Zarlino) furono commissionati direttamente dal Martini agli artisti, i quali traevano le sembianze del musicista da incisioni dell’epoca. In effetti egli non era interessato al valore artistico dei dipinti, quanto ad una più o meno plausibile rassomiglianza col modello, in consonanza con l’interesse del suo secolo per la lettura fisionomica dei volti e con l’intento di dare testimonianza iconografica di personaggi legati da un unico comune denominatore – la musica – e dal fatto di avere rapporti più o meno diretti con la sua Biblioteca.

Ciò non toglie che nella collezione siano presenti molti quadri di pittori celebri, come Angelo Crescimbeni, autore di numerosi ritratti tra cui quello dello stesso religioso o Thomas Gainsborough, con il ritratto di Johann Christian Bach.

Sembra inoltre che il prestigio di Padre Martini, considerato come il più profondo conoscitore europeo dell’arte musicale, era tale che per un musicista dell’epoca era importante entrare a far parte della sua galleria di ritratti, perché ciò equivaleva ad una sorta di riconoscimento di merito: questo il caso dei ritratti richiesti a Rameau, Jommelli, Gluck e Mozart.

La quadreria rimase nel Convento di San Francesco e anche dopo la morte di Martini si arricchì di numerosi altri ritratti (tra cui Farinelli di Corrado Giaquinto, Rossini, Bellini, Donizetti, Wagner, Verdi), sopravvivendo alle confische napoleoniche grazie al suo successore padre Stanislao Mattei. La collezione entrò poi a far parte del patrimonio del Liceo filarmonico inaugurato nel 1804 nei locali dell’ex convento di San Giacomo dove nel 1816 confluì il resto della raccolta martiniana.

Notizie tratte dalla pagina di www.museibologna.it da cui a possibile accesso al catalogo online della collezione. Il ritratto del padre Martini di cui qui è pubblicato un particolare (tratto dalla pagina di www.ibcmultimedia.it) è conservato presso il Museo della Musica di Bologna.

Bibliografia

  • Lorenzo Bianconi [et al.], I ritratti del Museo della Musica di Bologna da padre Martini al Liceo musicale, Firenze, Olschki, 2018, XVII, 681 p. : ill. (Historiae musicae cultores, 129)

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